Sedimento da tempo sentimenti, un tantino oppresso faccio fatica, rimando continuamente, il momento di ravanarci un pochino, di provare a estrarre qualcosa di leggibile… cominciamo da qui:
i discepoli di seconda lo guardavano a bocca aperta, a quelli di quinta la bocca non bastava… ma devo cominciare dall’inizio, tornare indietro di qualche anno, quasi cinque a dire il vero, una storia emblematica che comincia con (neanche) una ventina di fanciulli quattordicenni assai empatici. Un afgano, uno svizzero/ungherese, uno svedese, un’argentina, poi un russo, sembra una barzelletta, basta un’occhiata per capire che ci intenderemo, almeno quello sentivo… triste compito mi appare ora quello del maestro, nella specie, possessore delle scientifiche conoscenze (agh!). E’ bene ricordare il poderoso pacco orario di accompagnamento, dalla prima alla quinta, 3+8+7+7+7, niente male per le scienze nelle italiche scuole superiori, loro sembravano disponibili ed io pure. Creatività, immaginazione posso bene dire di conoscerne l’importanza, dovete fidarvi me ne rendo conto, fidatevi, altrimenti è inutile continuare… avendo tempo da spendere sperimentiamo negli anni canto, poesia, arti videografiche varie, collegandoli più o meno arditamente con gli argomenti che mamma scienza impone… quindi ? quindi da qualche mese stop, zero creatività, lezione frontale, sono in quinta, quasi ventenni, mi aspetto qualcosa da loro, ad esempio un pochino di delusione, qualche domanda a riguardo… nulla, rien de rien, nada de nada, come se la faccenda non li riguardasse, e forse non li riguarda, visto che semplicemente sono passato dall’imposizione della produzione creativa ad un’altro tipo di imposizione, di cosa saranno fatti sti giovanotti ? (continua)